La senatrice Paola Binetti, in occasione della cerimonia di premiazione della VI edizione del Premio OMaR per la Comunicazione sulle Malattie e i Tumori Rari, svoltasi lo scorso 28 febbraio a Roma, presso l’Ara Pacis, ha spiegato la sua visione circa il ruolo e la mission della comunicazione scientifica.
“I media nella comunicazione scientifica – spiega la senatrice – devono tenere presente che si riferiscono ad un pubblico molto diverso. C’è il ‘pubblico dei pazienti’, che ha diritto ad una comunicazione rigorosa e scientifica, ma calibrata sotto il profilo emotivo: chi parla a loro deve tenere presente che l’obiettivo è tenere alta la speranza. Diversa è la comunicazione che parla al mondo dei professionisti, come medici e ricercatori: qui dev’essere usato un linguaggio esperto, perché essi conoscono bene l’argomento e vogliono cogliere nella comunicazione l’elemento innovativo, qual è il valore aggiunto. Altrettanto importante è la comunicazione che si rivolge alla gente comune, a quelli che non sono né professionisti né malati: a queste persone bisogna riuscire a dare una ragione del perché si stanno facendo delle cose, del perché si fanno degli investimenti, del perché, ad esempio quando si decide di mettere in gioco un farmaco nuovo, si definisce con molto rigore il target, i criteri d’inclusione e di esclusione, che la gente tende ad interpretare come un’ingiustizia”.
“Infine c’è una comunicazione che parla anche al politico”, prosegue la senatrice. “Quando si parla al politico bisogna fare una comunicazione che lo aiuti a prendere delle decisioni, sulla base di una norma, di una direttiva. Quel politico ha bisogno di chiarirsi fino in fondo con un rigore che può davvero rasentare la brutalità dei fatti. In tutti i casi, noi politici riteniamo che oggi la comunicazione sia la vera valvola che permette di filtrare la complessità del reale nella concretezza del quotidiano e delle decisioni avvenute. Per questo, noi immaginiamo i comunicatori come delle persone che a 360 gradi sappiano scegliere il target della loro comunicazione”.
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